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Innovazione e responsabilità: l’Intelligenza Artificiale nel giornalismo di domani

Immagine copertina evento "Il futuro del giornalismo"

L’evoluzione dell’informazione, i cambiamenti del giornalismo e l’avvento delle nuove tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, sono solo alcune delle tematiche discusse nella conferenza intitolata “Il futuro del giornalismo. Digitale. Artificiale?” tenutasi presso l’Istituto Francese di Napoli, lo scorso 5 maggio.

L’evento è stato organizzato dall’associazione non profit Media Studies, che da sempre mira alla diffusione della cultura digitale e di una ampia e corretta alfabetizzazione sulle tematiche connesse e sull’uso consapevole dei nuovi media, in collaborazione con l’Istituto Francese di Napoli, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, l’Ordine degli Ingegneri di Napoli. Patrocinato dal Comune di Napoli, dalla Città Metropolitana di Napoli, dalla Regione Campania.

Con questa iniziativa Media Studies ha voluto evidenziare quanto sia dirompente l’impatto dei nuovi strumenti sulla vita di tutti ed in particolar modo nel mondo del giornalismo, il bisogno di affrontare queste tematiche risulta necessario perché, come ha affermato dal presidente di Media Studies Antonio Rossano: «siamo del tutto impreparati giuridicamente, tecnicamente ed eticamente ad affrontare questa rivoluzione».

Sono stati invitati alla partecipazione esperti di ogni campo in un confronto interdisciplinare che ha permesso di far emergere vari punti di vista sull’argomento.

I saluti istituzionali di Lise Moutoumalaya Console generale di Francia, Raffaele Savonardo Direttore Osservatorio Giovani, Gennaro Annunziata Presidente Ordine Ingegneri Napoli, hanno preceduto l’inizio della conferenza.

Ad aprire L’evento è stato chiamato un trio di archi costituito dagli allievi del liceo musicale “Boccioni Palizzi” che hanno eseguito un brano di musica barocca diretti dall’insegnate, Chiara Mallozzi. L’insegnate è Intervenuta al termine dell’esibizione e con l’espressione “Barocca non proprio” ha rivelato agli spettatori che quel brano era stato creato da un programma di Intelligenza Artificiale e trascritto dal suo collega Alessandro Siniscalco, un atto provocatorio che ha stupito i partecipanti e che ha permesso di entrare sin da subito nel vivo del dibattito.

Sono intervenuti Carlo Bartoli, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Elisa Giomi, commissaria AGCOM, Peter Gomez, direttore del “Ilfattoquotidiano.It, Giorgio Ventre, direttore Apple Academy e Guido Scorza, membro del Collegio Garante Privacy e Antonio Rossano, presidente Associazione Media Studies.

Ha aperto la discussione l’avvocato Guido Scorza che ha commentato le vicende riguardanti il blocco di ChatGPT in Italia. Scorza ha affermato: «Siamo intervenuti tempestivamente, perché abbiamo riscontrato che le fonti di ChatGPT erano piuttosto opache e soprattutto che non erano state rispettate le regole sul trattamento dei dati personali, infatti il software si serve di un algoritmo che non riconosce la differenza fra dati personali e dati generali».

In seguito, Peter Gomez con il suo intervento ha spostato il focus sull’utilizzo dell’IA nel mondo del giornalismo, evidenziando quanto questi strumenti possano in realtà aiutare i giornalisti per liberarsi di quel lavoro noioso e routinario di compilazione e trascrizione, ma non ha nascosto che effettivamente, l’avvento di queste nuove tecnologie così veloci e precise possa provocare una diminuzione di organico e questioni sindacali di vario tipo. La figura del giornalista però non può essere sostituita dalla macchina perché, come ha precisato il Direttore, «non bisogna dimenticare la differenza sostanziale tra informazione che può essere fornita da tutti e giornalismo che con il metodo dell’inchiesta scova e dà notizie che nessuno sa».

Giorgio Ventre, invece ritornando alla questione introdotta da Scorza, ha affermato che «l’algoritmo di ChatGPT è approssimativo» ed ha sottolineato l’importanza dell’intervento del Garante perché in Italia le istituzioni tendono a non affrontare tale problematica. Ha poi affermato Ventre «il Garante ha dimostrato l’interesse delle istituzioni con cognizione di causa».

Anche il presidente dell’Ordine Bartoli ha espresso piena approvazione per l’intervento del Garante, sottolineando l’approssimazione che c’è nella selezione delle informazioni di questi strumenti, che possono portare alla diffusione di notizie errate. 

L’ultimo intervento è stato affidato alla sociologa Elisa Giomi che ha affermato che «l’azione del garante ha stimolato anche in Italia un dibattito già vivace in tutto il mondo». Ha poi formulato in un quadro generale spiegando le tendenze della società nei confronti dell’IA ed ha sottolineato l’errore che si commette di porre tali sistemi in confronto con l’intelligenza umana innescando un timore costante verso le innovazioni e le nuove tecnologie.
Un approccio più adeguato sarebbe di considerare l’IA non come sostitutiva, ma come un “corredo dell’umano” perché «l’intelligenza è una».

I video degli interventi

Raffaele Savonardo
Direttore Osservatorio Giovani

Gennaro Annunziata 
Presidente Ordine degli Ingegneri di Napoli

Lise Moutoumalaya
Console generale di Francia

Chiara Mallozzi – Alessandro Siniscalco
Introduzione musicale degli allievi del liceo Palizzi. Brano composto dall’intelligenza artificiale 

Antonio Rossano
Presidente Media Studies

Guido Scorza 
Membro del collegio del Garante della Privacy

Peter Gomez
Direttore Ilfattoquotidiano.it

Giorgio Ventre
 Direttore Apple Accademy

Carlo Bartoli
Presidente Ordine Nazionale dei Giornalisti

Elisa Giomi
Commissaria AGCOM

Giorgio Ventre  – secondo intervento
 Direttore Apple Accademy

Corlo Bartoli – secondo intervento
Presidente Ordine Nazionale dei Giornalisti

Guido Scorza – secondo intervento
Membro del collegio del Garante della privacy

Elisa Giomi  – secondo intervento
Commissaria AGCOM

Antonio Rossano – secondo intervento
Presidente Media Studies